Domani, sabato 5 luglio, scatterà la 112esima edizione della Grand Boucle, la corsa che ogni estate cattura gli appassionati di ciclismo. Si parte da Lille e si arriva il 27 luglio sugli Champs-Élysées, a fare da sfondo al podio finale del Tour.
Qualcuno può battere Pogacar?
Sì, no, forse: scopriamolo. La domanda che risuona costantemente tra i corridori è ormai la stessa da più di un anno: “Tadej Pogacar è battibile?”. Difficile dare una risposta secca, ma è possibile abbozzare diversi scenari di corsa in cui lo sloveno possa, quantomeno, doversi impegnare più del previsto.
Molto, se non tutto lo spettacolo del Tour, passerà da lui e l’unico che al via pare poterlo battere è il danese Jonas Vingegaard, vincitore nel 2022 e nel 2023, ma sconfitto lo scorso anno con oltre sei minuti di ritardo. Alla scorsa Grand Boucle il danese arrivò con una preparazione non del tutto perfetta, complice la caduta al Giro dei Paesi Baschi, dove riportò un trauma toracico con la frattura di diverse costole, e la frattura della clavicola.
Quest’anno si spera in un duello (quasi) ad armi pari; Pogacar pare aver fatto un salto di qualità incolmabile, anche per il miglior Jonas Vingegaard, che al Giro del Delfinato, gara di inizio giugno, ha chiuso a un minuto dallo sloveno, perdendo la sua ruota ad ogni attacco. La speranza è che Vingegaard sia migliorato nelle tre settimane di altura a Tignes e, allo stesso tempo, che Pogacar non faccia ulteriori passi avanti, solo così potremmo sperare in un duello alla pari.
Nonostante la bagarre per le prime due posizioni del podio sia già decisa non mancano altri rivali: Remco Evenepoel è chiamato a confermarsi dopo lo scorso anno, Primoz Roglic è al suo ultimo ballo e cercherà quantomeno di agguantare il podio. In casa Red-Bull Bora c’è anche il giovane Lipowitz.
Sponda italiani: Milan per la verde, Ganna vuole una tappa, e gli altri…?
La speranza azzurra è di tornare ad alzare le braccia al cielo su un traguardo della corsa francese, e perché non alla prima tappa, dove il sogno si chiama Jonathan Milan, che vestirebbe anche la prima maglia gialla.
Il velocista italiano è al suo primo Tour de France, preferito al compagno-rivale Mads Pedersen, che a lungo ha dominato il Giro d’Italia. Per Milan l’obiettivo minimo sarà una vittoria di tappa, ma la speranza è di portare a Parigi la maglia verde di miglior velocista. Non mancheranno però i rivali; su tutti Jasper Philipsen, che potrà contare su Van der Poel come ultimo uomo, oltre al belga ci sarà anche la maglia verde dello scorso anno Biniam Girmay e il velocista della Soudal Quick-Step Tim Merlier. Tra i contendenti per la maglia verde non si può non nominare Wout Van Aert, che però in primavera ha mostrato importanti difficoltà in volata e che quindi potrebbe decidere di puntare a tappe più mosse dove possa arrivare la fuga.
L’altro italiano in corsa a caccia della prima vittoria alla Grand Boucle è Filippo Ganna. Il corridore della Ineos vuole aggiungersi alla lista di quelli capaci di vincere una tappa in tutti e tre i grandi giri; potrà sicuramente provarci due volte a cronometro, specialità della casa, dove però il favorito è il campione olimpico e del Mondo Remco Evenepoel. Se queste due tappe dovessero sfuggirgli, “Top Ganna” ripiegherà quasi sicuramente su tappe più mosse, provando a seguire la ruota di Van Aert e giocandosi con lui un arrivo ristretto.
Gli altri italiani al via avranno principalmente ruoli di gregariato; il primo è Simone Consonni, ultimo uomo di Milan in volata. A seguirlo ci sono le coppie dell’Astana e della Tudor, con Velasco-Ballerini e Dainese-Trentin. Al fianco di Evenepoel ci sarà Mattia Cattaneo, al fianco di Roglic ci sarà Gianni Moscon e infine Edoardo Affini al fianco di Vingegaard. A chiudere il gruppo italiani sarà Vincenzo Albanese, che ha perso il suo capitano, Carapaz, pochi giorni prima della partenza della Grand Boucle.


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