Fra il 250 di Winston Salem e gli Us Open il gigante francese ha stupito tutti con le sue bordate in battuta. Servizi a 245 km/h, game perfetti in meno di un minuto e partite vinte con più di 30 ace: sembra di rivedere i Serve Bot Isner e Raonic! Tuttavia, si sta progressivamente aprendo un dibattito sul fatto se lui sia o non sia in quella categoria, perché Perricard è anche un discreto giocatore di volo e in più possiede una fisicità incredibile per i suoi 2.03.

Le difficoltà in risposta

Il motivo per cui nelle ultime ore se ne sta parlando così tanto sta nell’ultima prestazione allo Us Open, la sconfitta al primo torno con il nostro Lorenzo Musetti. Un inquietante dato accompagna la prestazione di Mpetshi Perricard, il fatto che nei game in risposta non sia neanche riuscito a generare una singola palla break. Per capire la gravità di tutto ciò, basta vedere che per il Muso è la seconda volta in tutta la sua carriera nei match ai 5 set che questa cosa accade. Qual è la difficoltà nello specifico per Perricard? Sicuramente il tempo di reazione e la conseguente qualità dell’impatto in fase di risposta, ma c’è anche un’altra cosa che ha fatto storcere il naso ad alcuni addetti ai lavori. Alcuni pensano che il francese “tanki” di proposito i game in risposta, cercando di trattenere tutte le energie necessarie per concentrarsi sulla battuta. D’altronde, il servizio dell’italiano è buono, ma non è sicuramente un fondamentale con cui Musetti fa punti diretti così spesso.

Dunque è un Serve Bot?

La mia personale opinione consiste nel fatto che Perricard sia un “Serve Bot di nuova generazione”. Ormai, il tennis moderno consiste nell’avere un servizio potente di anticipare il più possibile la palla, infatti, quasi tutti i giocatori nati dopo il 2000 sono alti e prediligono terminare gli scambi il più presto possibile. Il francese è l’estremo di questo credo per via dell’altezza imponente e per via di un servizio con un lancio basso e sempre centrale, da cui è impossibile capire dove andrà la palla. Il tennista di Lione allo stesso tempo si differenzia da giocatori come Isner, Karlovic, Raonic, Anderson e Opelka, perché al contrario di loro riesce a scambiare di più per via di un lavoro fisico che gli ha permesso di muoversi progressivamente meglio sul campo da tennis. Certo, il servizio è paragonabile a quello dei nomi citati prima, ma la qualità del footwork e la varietà dei colpi, seppur non eccelsa, che possiede nel suo bagaglio tecnico, lo distanzia.

Lascia un commento

EVENTi DI dicembre

  • 5-7 F1 GP Abu Dhabi
  • 7 Napoli vs Juventus
  • 9 Inter vs Liverpool UCL
  • 11 Olimpia vs Panathinaikos
  • 14 Olimpia vs Virtus Bologna
  • 17-21 Next Gen ATP Finals
  • 18-22 Supercoppa Italiana
  • 21 Inizio Coppa Africa
  • 25 NBA Christmas Day