Jonas Vingegaard vince la sua seconda tappa in questa Vuelta a Espana davanti a Tom Pidcock e Joao Almeida. Il danese attacca all’imbocco della salita finale e fa il vuoto, dietro il portoghese della UAE fa il ritmo ma non riesce a rientrare sul Re pescatore.
Il grande sconfitto di giornata è Giulio Ciccone, che fa lavorare i suoi per tutta la tappa, ma prova follemente a seguire lo scatto di Vingegaard, staccandosi prima da lui e poi da Almeida, Pidcock e Gall.
Vingegaard manda un segnale ma non riprende la Roja
Jonas Vingegaard vince la sua seconda tappa, ma non riprende la maglia rossa di leader della classifica generale. Una scelta, forse, quella di lasciare la maglia sulle spalle di Traen per i prossimi due giorni, risparmiando così tempo ed energie preziose in vista della seconda settimana, evitando interviste, autografi e premiazioni.
Detto ciò il danese guadagna 30 secondi su Almeida e poco meno su Pidcock, ma il segnale ai rivali è molto chiaro: “non era la salita adatta a me, ma vi ho comunque staccati e battuti”. La seconda settimana sarà piena di tappe mosse, fatta eccezione per la storica ascesa dell’Angliru, dove si scopriranno finalmente tutte le carte.
Il tentativo di Ciccone
Il grande sconfitto di giornata è Giulio Ciccone, che fa lavorare i suoi in preparazione ad un attacco o con l’obiettivo della vittoria di tappa. Il corridore della Lidl Trek è l’unico che prova a seguire la doppia fiammata siglata Visma con Jorgenson e Vingegaard, ma dopo neanche un chilometro esplode e perde prima la ruota di Vingegaard e poi quella del trio Almeida-Pidcock-Gall.
L’abruzzese perde quasi due minuti da Vingegaard, mentre 1.30 dai rivali Almeida e Pidcock. L’errore di Ciccone è chiaro, provare a seguire il ritmo del danese. In questi anni ci hanno provato in tanti a seguire Pogacar e Vingegaard, e tutti hanno fatto la stessa fine…superando il loro limite e pagando lo sforzo nei successivi chilometri di salita.
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