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Dal 14 maggio al 14 settembre, esattamente quattro mesi dopo il Milan si ritrova difronte il Bologna di Italiano, che fece calare il sipario su una stagione disastrosa. Oggi, però, quella sconfitta in finale potrebbe quasi essere vista come qualcosa di positivo; molte cose sono cambiate nella società rossonera, dalla dirigenza al tecnico, e infine i giocatori.

Tare e Allegri

La sera del 14 maggio Dan Ndoye diede il colpo di grazia a un Diavolo traballante, senza carattere e senza idee. Da lì il Milan poteva solo risalire ed è ciò che ha fatto: il primo colpo è Igli Tare, direttore sportivo col compito non facile di risollevare i rossoneri dopo la pessima stagione.

Certezza chiama certezza e dopo Tare arriva anche Massimiliano Allegri, profilo ideale per un Milan senza coppe, obbligato a tornare in Champions League e lottare in Italia.

Com’è cambiato il Milan:

A distanza di quattro mesi sono stati tanti i cambiamenti nella rosa del Milan, ben quattro giocatori titolari all’Olimpico hanno lasciato Milano, mentre altrettanti hanno preso il loro posto.

Seppur il modulo resti lo stesso, 3-4-3 o 3-5-2, sono cambiati entrambi gli esterni di gamba. Theo e Jimenez, titolari quella sera, sono stati ceduti e rimpiazzati da Estupinan e Saelemaekers, mentre l’uscita più importante è avvenuta a centrocampo. Fuori Reijnders e dentro Modric, Ricci, Jashari e Rabiot, per un reparto fatto di corsa, qualità ed esperienza.

In attacco il titolare fu Jovic, preferito ad Abraham e Gimenez; due dei tre sono stati “persi” e dal mercato non è arrivato un vice del messicano.

I dubbi di Allegri: modulo e Pulisic

Il grande dubbio di Allegri in questo inizio di campionato riguarda principalmente il modulo: 3-5-2 o 3-4-2-1, con conseguenze sulla titolarità di Christian Pulisic.

Il tecnico toscano preferisce un centrocampo a cinque, capace di dare più copertura e maggiori inserimenti in fase di spinta. Il problema che sorge è legato al ruolo in campo di Pulisic; l’assenza di Leao lo ha obbligato a giocare prima in un attacco a 2 con Gimenez e poi partire dalla panchina. Col rientro del portoghese Allegri dovrà prendere una decisione riguardo al suo reparto offensivo: Leao-Pulisic, Leao-Gimenez o Leao-Nkunku.

L’americano in coppia con Rafa combinerebbe il duo perfetto per giocare di contropiede, ma allo stesso tempo peccherebbe di “peso” in alcune dinamiche di gioco. La soluzione che invece spaventa alcuni tifosi del Milan vedrebbe Pulisic addirittura da quinto di centrocampo, con una maggior propensione offensiva rispetto a Estupinan.

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