Andy Diouf, centrocampista dell’Inter con soli 15 minuti in 7 partite con i neroazzurri, non è entrato neanche contro lo Slavia Praga, quando a Chivu restava un cambio e il tabellino segnava 3-0 per i neroazzurri.

La domanda sorge spontanea: “Dov’è Diouf? Che ruolo ha in questa Inter?”. Proviamo dunque a rispondere a queste domande, cercando di capire a cosa stia lavorando Cristian Chivu per questo giocatore, e quando potremmo rivederlo in campo.

Niente “Garbage Time”, si lavora per inserirlo:

A differenza di quello che si vede molte volte con i giovani, Chivu non sta facendo giocare a Diouf neanche il “garbage time”, ovvero i minuti finali di una partita col risultato ormai in ghiaccio. Una scelta forte quella del tecnico rumeno, che sa quanto il “rumoreggiare” di San Siro possa far male al giocatore e al suo percorso di crescita.

Per questo motivo dopo i 15′ finali contro il Torino, Diouf è fermo sulla panchina neroazzurra senza nemmeno scaldarsi, in attesa di tornare a vestire i parastinchi.

La volontà di Chivu è quella di trovare il giusto posto in campo al francese, che sia da mezzala, incursore o addirittura mediano. Difficile pronosticarlo, nella sosta per le nazionali ha segnato nell’amichevole contro il Padona, con la più classica incursione da mezzala, dunque il suo incarico tende in quella direzione, ma attenzione a escludere eventuali adattamenti a esterno o seconda punta.

Un reparto folto

A complicare ulteriormente l’inserimento di Diouf c’è un reparto, il centrocampo, ricco qualitativamente e quantitativamente.

Sette giocatori per tre ruoli nel 3-5-2 di Chivu, con Hakan Calhanoglu e Nicolò Barella unici sicuri di un posto da titolari. Nelle rotazione neroazzurre ci è entrato a gamba tesa Petar Sucic, che si scambia il posto con Henrikh Mkhitaryan da inizio stagione. Martedì sera si è rivisto dal primo anche Piotr Zielinsky, garanzia di qualità in mezzo al campo, e sabato potrebbe toccare a Davide Frattesi iniziare dal primo.