Ieri è andata in scena la prima partita di campionato per i Leoni di Tortona, i quali sono riusciti ad espugnare l’Unipol Forum, sconfiggendo per 74-71 l’Olimpia Milano. Ma quanto conta questo primo squillo? Quanto è reale questo risultato?
Olimpia, stanca e ferita
Seppur non sia stata una partita d’alto livello per la squadra guidata da Ettore Messina, la squadra padrone di casa ha diversi alibi per giustificare la sconfitta. Con il debutto nella LBA 2025/2026, la squadra sponsorizzata da Giorgio Armani è arrivata a giocare in 8 giorni ben 5 partite. Infatti, nell’ultimo finesettimana di settembre è arrivato il trionfo in Supercoppa, dopo una partitona in semifinale con la Virtus, e in settimana c’è stato il doppio turno in Eurolega a Belgrado. Inoltre, proprio in questi impegni si sono infortunati due giocatori di spessore per l’Olimpia, come Nebo e Shields, che vanno dunque ad aggiungersi alla voce infermeria insieme a Lorenzo Brown. Oltre ad avere una squadra corta e senza energie, Messina ha voluto far tirare il fiato ai giocatori più impiegati. Da qui deriva la decisione di far lasciare l’iniziativa anche a giocatori non abituati a condurre il gioco. Non benissimo Bolmaro, disattento anche nella parte difensiva e inconsistente anche Tonut. Una vittoria, quella di Derthona, arrivata in una situazione d’estrema confusione cestistica e di stanchezza sportiva da parte degli avversari.
Fioretti capisce la situazione
Non c’è un MVP “vero” per i bianconeri, perché la partita è stata coordinata e decisa da coach Fioretti direttamente dalla panchina. E’ sua la scelta di togliere un Riismaa in giornata no e di lasciare maggior possibilità di tiro ad un Manjon, che ieri ha fatto sudare a dir poco la difesa dell’Olimpia. E sicuramente è lui che ha dato la carica al suo rooster prima di rientrare in campo per il secondo tempo, con una partenza che ha garantito al Derthona di gestire il tentativo di rientro da parte dell’Olimpia con Goduric e LeDay. Derthona non ha mostrato miglioramenti nel giro palla né ha fatto chissà che d’incredibile sotto canestro, però ha mostrato una maturità tattica non indifferente nel capire come spaccare la partita. Effetto Fioretti.


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