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Manca sempre meno all’inizio della nuova stagione NBA, a EST però, l’epilogo sembra già scritto, con una squadra nettamente favorita su tutte le altre.

Lo scorso giugno alle Finals ci arrivarono gli Indiana Pacers, che però han perso Tyrese Haliburton a causa dell’infortunio al tendine d’achille rimediato all’inizio di gara 7 delle Finals. La grande favorita della Eastern Conference diventa dunque New York, ancor più solida dello scorso anno dopo l’off-season.

Boston, Indiana, Milwaukee e Philadelphia navigano nell’incertezza, ma attenzione alle trade e al rientro degli infortunati.

Knicks una spanna sopra:

La squadra Mike Brown si arrese lo scorso anno alle finali di conference in gara 6 contro Indiana, scontrandosi contro una difesa più fisica che palesò le mancanze di gioco dei Knicks.

Neanche sei mesi dopo grazie agli innesti fatti in off-season e ai passi indietro delle rivali, New York non pare avere grandi rivali a EST.

Il quintetto è composto da Jalen Brunson, Josh Hart, Mikal Bridges, OG Anunoby e Karl Antony Towns. In estate è stata ulteriormente migliorata la panchina, con le firme di Jordan Clarkson, Guerschon Yabusele e Malcolm Brogdon, oltre ai già presenti Miles McBride e Mitchell Robinson.

Un roster solido, che ora può vantare anche una certa profondità, fattore che ai play-off spesso fa la differenza (vedi OKC e Indiana), dunque questi Knicks non possono che essere la favorita a EST.

Cavs e Pistons ok… Celtics, Bucks e Sixers con tante incognite

L’unica squadra che può apparentemente tenere testa a New York è Cleveland. Prima lo scorso anno in regular season, ma subito in difficoltà ai PO, l’impressione è che non siano costruiti per questi. Il quintetto è formato da Garland, Mitchell, Hunter, Mobley e Allen.

L’ultima certezza della Eastern Conference sono i Detroit Pistons; l’anno scorso la loro run ai playoff si fermò contro i Knicks, ma l’impressione è che un gruppo così giovane in una piazza affiatata possa davvero puntare in alto nei prossimi anni.

Dietro Knicks, Cavs e Pistons domina l’incertezza: i Celtics sono l’incognita più grande, Tatum vuole esserci già ad aprile con vista playoff e questo non pare impossibile, ma in estate i cambiamenti non sono mancati e ora sta a Mazzulla ritrovare la quadra.

Il secondo punto interrogativo è legato ai Bucks, o meglio, al futuro di Giannis Antetokounmpo. La squadra costruita intorno a lui non è da titolo, anzi, e la stella greca chiedeva garanzie, ad oggi non rispettate. Se vorrà firmare un contratto al super massimo il prossimo autunno, è costretto a salutare i Bucks già alla Trade Deadline.

Il terzo punto interrogativo riguarda i vice campioni in carica; i Pacers hanno perso Tyrese Haliburton per infortunio e Myles Turner, ma la squadra sembra comunque ambire a un posto tra le prime otto.

L’ultimo punto interrogativo ad EST riguarda Philadelphia, i Sixers sono una squadra ricca di talento, da Maxey a Embiid, passando per Paul George e chiudendo con McCain e Oubre. Il pronblema, però, sono gli infortuni: di recente Embiid ha dichiarato “mi prenderò cura della mia salute”, lasciando intendere che potrebbe essere un’altra stagione con un piede sul parquet e uno in infermeria.

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