Juventus

In collaborazione con Gianluca Banfi

Con la sconfitta in questo weekend contro il Como, continua la striscia negativa della Juventus che non porta a casa i tre punti da ben sei partite totali, comprese le due di Champions League.

Risale al 13 settembre l’ultima vittoria, e non fu una partita qualsiasi, ma il derby d’Italia contro l’Inter. Un match che poteva essere da spartiacque per la stagione delle due squadre con la Juve che uscì dal campo con la consapevolezza di poter ambire alla vittoria del campionato.

Poco più di un mese dopo, invece, la situazione non è più la stessa e la Juventus appare una squadra con troppe fragilità.

Le colpe di Tudor

L’allenatore juventino nella passata stagione era riuscito a dare morale alla squadra, ottenendo il tanto ambito quarto posto che gli valse la conferma sulla panchina bianconera.

L’inizio di questo campionato sembrava essere positivo, la Juve non ha mai espresso un gioco scintillante ma i risultati arrivavano, il gruppo remava tutto nella stessa direzione e sembrava l’anno buono per tornare a lottare per i trofei che contano se si indossa la maglia bianconera.

Col passare delle partite il tecnico sembra essere andato in confusione. Poche idee offensive se non gli 1vs1 degli esterni alti, disattenzioni difensive continue e formazioni che cambiano ogni tre giorni senza avere una chiara gerarchia nei ruoli.

Thiago-Tudor, il paragone a un anno di distanza

Se si possono considerare i due allenatori quasi agli opposti per idee di calcio, ciò che invece è molto simile è l’andamento della Juve nella prima parte di stagione sia con Igor Tudor che con Thiago Motta. 

Motta nella scorsa annata iniziò con 7 punti nelle prime tre giornate segnando tre gol a Verona e Como, pareggiando con la Roma in casa ma potendosi ritenere soddisfatto essendo l’inizio di quello che doveva essere un ciclo.

Tudor addirittura 9 punti con la già citata vittoria sull’Inter. Dalla quarta giornata però, le cose hanno iniziato a scricchiolare con la Juve di Motta che non vinse ad Empoli e quella di Tudor con uno solo punto da Verona.

In Champions sono due le partite analoghe, quella in casa col Dortmund pareggiata con gran carattere nei minuti finali e l’emozionante rimonta di Lipsia che sembrava il presagio di una stagione con tante soddisfazioni.

Tudor ha ancora tempo per risollevarsi ed evitare di fare come il suo collega obbligato a dover abbandonare anticipatamente il proprio incarico.

Yildiz non basta

In tutta la rosa nessuno è considerabile titolarissimo a maggior ragione visti i problemi fisici di Bremer, eccetto Kenan Yildiz, la stella di questa Juve al quale però forse si chiede un po’ troppo.

Il turco dopo aver iniziato la stagione da vero numero 10 è dalla sfida contro il Borussia Dortmund che non entra nel tabellino né per gol né per assist. Inoltre il suo rendimento sembra anche calato nell’arco di tutti i novanta minuti, anche se è dai suoi spunti e da quelli di Conceicao che la Juve crea le più grandi occasioni.

Il fatto di essere l’unico riferimento fisso, in un attacco ancora molto confusionario, lo sta pian piano rendendo forse un po’ prevedibile per le difese avversarie. Arginando lui i bianconeri perdono molto nella trequarti offensiva, non avendo neppure registi formidabili a centrocampo come le altre big del nostro campionato, Modric, Lobotka e Çalhanoǧlu su tutti.

Si riparte da Madrid

La stagione è appena iniziata, le partite sono tantissime e la vetta non è lontana visto che bene o male tutte le big hanno sperperato punti in questo avvio.

Mercoledì la Juve andrà al Bernabeu, dove non è d’obbligo vincere ma dimostrare carattere sicuramente.

In caso di risultato positivo potrebbe esserci uno scossone nell’ambiente in modo da far rialzare la testa alla squadra e guardare il futuro con più ottimismo, quello che invece i tifosi juventini stanno di partita in partita perdendo.

Tutto è possibile, e questa sarà una delle prime settimane cruciali dove si potrà capire quanto in fondo arriverà la Juventus in questa stagione, augurando che possa tornare a competere su tutti i fronti il prima possibile.

Una replica a “Juve, da Tudor al campo e ora si rischia”

  1. Avatar Post 7° giornata di Serie A: promossi e bocciati – SportSide

    […] Juventus: manca il gioco, manca l’identità e molto altro. La Juve non vince da più di un mese e ora ad attenderla ci sono il Real Madrid e la Lazio, entrambe in trasferta. La nostra analisi dettagliata a questo link. […]

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