Il Milan di Massimiliano Allegri arriva alla sosta di novembre con un bottino che lascia intravedere importanti segnali di crescita, ma anche qualche limite ancora da superare. Ventidue punti in undici giornate, terzo posto in classifica a pari merito con il Napoli campione in carica e alle spalle soltanto di Inter e Roma: numeri che fotografano un avvio di stagione solido.
Il confronto con l’anno passato
Se confrontiamo questi dati con quelli della passata stagione, il salto di qualità è evidente. Dopo undici giornate del campionato 2024/25, i rossoneri erano a metà classifica con soli diciassette punti, reduci da un inizio complicato sotto la guida di Fonseca, arrivato dopo l’addio di Pioli in estate. Con Allegri in panchina, la squadra sembra aver ritrovato ordine, compattezza e, soprattutto, una chiara identità tattica.
Tuttavia, le ultime settimane hanno mostrato quanto questo Milan sia meno incisivo quando mancano i suoi uomini chiave. L’assenza di Adrien Rabiot e Christian Pulisic, entrambi infortunatisi durante la sosta per le nazionali, ha pesato sul rendimento. Senza di loro, i rossoneri hanno raccolto due vittorie e tre pareggi nelle ultime cinque giornate, mostrando una certa difficoltà nel concretizzare la superiorità tecnica, soprattutto contro le squadre di medio-bassa classifica.
L’esempio più emblematico è arrivato al Tardini nell’ultima giornata di campionato prima della sosta nazionali, in cui il Milan si è fatto rimontare dal Parma dopo essere andato in doppio vantaggio grazie alle reti di Saelemaekers e Leão. Una partita che ha lasciato l’amaro in bocca e che ha evidenziato la mancanza di concentrazione nei momenti chiave (nel secondo tempo il Milan è vistosamente calato per intensità).
A pesare, però, non è soltanto la mancanza dei gol di Pulisic o della leadership di Rabiot. È la perdita di fluidità nel gioco: senza il dinamismo del francese a centrocampo e la capacità dello statunitense di creare superiorità sulle fasce, il Milan ha dovuto affidarsi quasi esclusivamente al talento di Rafael Leão, che in più di un’occasione ha tenuto in piedi la squadra da solo.
Le ultime uscite in campionato
Contro la Fiorentina, per esempio, il portoghese ha regalato ai tifosi una prestazione di alto livello, firmando entrambi i gol del successo. Poi è arrivato il pareggio col Pisa, acciuffato in extremis da Zachary Athekame, arrivato in estate dallo Young Boys, che ha trovato il primo gol in Serie A. La trasferta di Bergamo contro l’Atalanta ha raccontato una storia simile: il Milan è partito forte, andando subito in vantaggio con Ricci, ma si è spento alla distanza, subendo il pareggio di Lookman dopo una fase di pressione costante della Dea.
Nel big match contro la Roma, i rossoneri hanno ritrovato la vittoria grazie a una prestazione di sacrificio e carattere. Dopo un inizio sofferto, in cui è stata la squadra di Gasperini a tenere le redini del gioco, il Milan ha trovato il gol sull’asse Leão-Pavlović, mentre Mike Maignan ha tenuto in piedi il Diavolo in varie occasioni, con una prestazione di alto livello coronata dalla parata decisiva sul rigore di Paulo Dybala, che non sbagliava dal dischetto dal 30 novembre 2021. Un episodio che ha ricordato quanto il portiere francese sia ancora uno dei migliori al mondo tra i pali.
In attesa della ripresa del campionato, che vedrà subito un derby infuocato contro l’Inter, Allegri può guardare con moderato ottimismo al futuro. Rabiot e Pulisic torneranno titolari, e la squadra, pur tra alti e bassi, ha dimostrato compattezza e spirito di gruppo. Il tecnico livornese dispone di una base solida su cui poter lavorare in vista dei prossimi appuntamenti di campionato e di coppa Italia, che ci daranno indicazioni importanti su dove può arrivare questo Milan.


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