Dopo la batosta dell’anno precedente, Lewis Hamilton è carico più che mai per conquistare il suo primo titolo mondiale. Con Fernando Alonso fuori dal progetto McLaren, Hamilton è ormai al centro della squadra, ma la Ferrari rimane ugualmente agguerrita e desiderosa di combattere contro gli acerrimi rivali. Hamilton, dunque, deve giocarsela con Raikkonen e Felipe Massa, ed è proprio il brasiliano a creare problemi al numero 44, tantoché è lui a diventare la prima guida presso il team di Maranello. Un evento particolare indirizzerà il mondiale verso l’inglese, per il quale ancora sorgono gravi discussioni. A Singapore l’allora Team Principal della Renault, Flavio Briatore, architettata una strategia per far vincere il suo pilota di punta, Fernando Alonso. In pratica, decise di far schiantare volutamente il secondo pilota, Nelson Piquet Jr, in modo tale da far entrare la safety car con tutti i piloti, a parte Alonso ovviamente, con il carburante ancora da ricaricare. Nella pit-lane si creò una confusione tale che causò una terribile distrazione da parte del box della Ferrari: vedendo il semaforo verde, Massa partì senza accorgersi del bocchettone ancora montato sulla sua vettura, perdendo così tantissimo tempo per far rimuovere il tubo, ancora inserito, successivamente ai meccanici. Il ricorso della Ferrari per l’ingiustizia perpetrata dalla Renault non cambierà nulla: Hamilton con il terzo posto guadagna punti preziosi. Si arriva all’ultima gara in casa di Massa, con il beniamino del pubblico che deve provare il tutto per tutto. In realtà, sembra andare per il verso giusto al verdeoro, dato che dalla partenza in pole position non si stacca più dalla testa. Una gara troppo remissiva da parte di Lewis Hamilton compromette la sua vittoria nel campionato mondiale. Alla bandiera a scacchi Massa taglia il traguardo ed è primo anche nella classifica finale: parte la festa, ma grazie alla pioggia, Hamilton riesce a recuperare su Glock e, sorpassandolo nell’ultimo settore, vince per un solo punto il titolo. E’ una botta incredibile per Felipe, mentre per Hamilton la consacrazione, il primo atto di una carriera pazzesca.