Dietro all’Arsenal e al Chelsea, ipoteticamente la quarta posizione a fine anno sarà occupata dal Manchester City. I Citizens sono riusciti innanzitutto a trattenere Guardiola sulla panchina e apparentemente l’hanno convinto ad investire su un nuovo progetto, simile a quello calcistico del Liverpool e del Chelsea, che ha come punto cardine quello dell’individuazione di nuovi talenti. L’Accademy del City ormai è da un decennio a parte una fornitrice importante di talenti grezzi nel panorama Europeo (Palmer, Rico Lewis, Brahim Diaz…) e molti soldi saranno destinati ulteriormente a questo progetto. Nonostante ciò, il Manchester ha deciso di investire anche su giovani prospetti provenienti da altre squadre, investendo anche qui fior di milioni. Non solo è stato confermato il ruolo da protagonista che avranno giocatori già nei ranghi della squadra del calibro di Haaland, Marmoush, Guardiol, Foden e Kusanov; ma c’è stato anche un intervento diretto sul mercato per portare in rosa Reijnders e Cherki. Dall’anno successivo al triplete nel 2023 sembra che il City abbia perso parte della sua identità vincente, dovuto al fatto che alcuni elementi del squadra hanno perso di prestazione e altri, come Erling Haaland, sono diventati gradualmente più prevedibili e quindi più facilmente contrattaccabili, mentre lo stesso Guardiola impazziva nel trovare le contromisure. Il progetto dei biancocelesti è appena ricominciato, dunque, questa stagione alle porte potrebbe portare subito dei frutti come, invece, non portarne affatto. Il lavoro della squadra è impostato sul lungo periodo, tuttavia per le qualità individuali dei singoli giocatori la zona Champions è facilmente riagguantabile.

