Questo sicuramente è un punto a favore del britannico, perchè Sir Murray è stato l’unico a diventarlo, dopo i big 3, da quando è diventato primo del mondo Federer nel 2004 a quando Djokovic ha ceduto il trono al russo Daniil Medvedev nel 2022. La stagione in questione da analizzare è quella del 2016, anno in cui Murray dalla seconda parte dell’anno in poi è semplicemente ingiocabile. Con Djokovic che, dopo aver conquistato Parigi per la prima volta in carriera, inizia a tirare un attimo il fiato dopo le fatiche del suo dominio, Andy è inarrestabile: vince Wimbledon per la seconda volta, poi arriva l’oro ai giochi olimpici due settimane dopo, e sul cemento indoor altri quattro titoli. Dopo la vittoria di Shangai, viene coronato numero uno del mondo, titolo che riesce a conservare fino a fine anno, vincendo proprio ai danni di Novak le Finals. Riesce a conservare la posizione per 41 settimane consecutive, finché per inattività dovuta agli infortuni è costretto a cederla a Rafael Nadal.
