Da sabato 26 a domenica 7 agosto Toronto ospiterà la Rogers Cup, il torneo 1000 meno sentito dai giocatori. Le mancate partecipazioni di Sinner, Alcaraz, Djokovic e Jack Draper sono l’ennesimo campanello d’allarme lanciato all’ATP: bisogna ricalibrare il calendario?
Le scorse edizioni
Per capire i motivi per cui questo questo evento è così poco considerato, basta dare un’occhiata al tabellone dello scorso anno. Il numero uno del mondo, Jannik Sinner, viene eliminato ai quarti da Rublev, il quale approda alle semifinali: il russo deve affrontare Arnaldi, mentre dall’altra parte Popyrin batte Korda, per poi andarsi ad aggiudicarsi il trofeo proprio ai danni di Rublev. Una top four più facile da trovare in un master 500 che in un 1000, ma se andiamo a vedere tutte le edizioni successive alla pandemia di Covid, potremo vedere che è ormai un trend di questo torneo. Nel 2023 è Sinner ad aggiudicarsi il titolo contro De Minaur, quando entrambi i giocatori erano ancora lontani dal livello di gioco che sanno esprimere ora. Nel 2022 è addirittura Carreno Busta ad assicurarsi il titolo, battendo in finale Hubert Hurcazc in un’ inedita finale. Nel 2021 il campione è Danil Medvedev, il quale, nel momento migliore della sua carriera, si impone su Opelka, alla sua prima e finora unica presenza in finale di un master 1000.
La difficoltà di gestire il post Wimbledon e i master 1000 da due settimane
La causa di tutto questo è attribuibile a due principi. In prima battuta, vi è il fatto che i giocatori arrivano totalmente spremuti dopo la stagione sulla terra e i Championship. Durante i mesi di Aprile, Maggio, Giugno e Luglio un tennista gioca più di un terzo delle sue partite stagionali e, pur di competere nei tornei prestigiosi di questo periodo, gioca con degli infortuni e sfidando la stanchezza mentale. Quindi, non appena finisce Wimbledon, serve riposo e ritrovare la forma fisica in allenamento. Il secondo motivo, che è quello che ha fatto infastidire maggiormente i giocatori, è il prolungamento da 10 giorni a due settimane dei Master 1000. A ridosso degli slam, il dispendio energetico diventa veramente alto, forse troppo alto, vedendo quante sono state le rinunce. Un’ altra prova di quanto il calendario dei tornei stia diventando insostenibile.


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