In collaborazione con Giovanni Callozzo

L’1 settembre, più precisamente alle ore 20, si è chiuso ufficialmente il calciomercato in Italia. Come ogni anno, gli ultimi giorni della sessione estiva sono stati i più frenetici e interessanti dal punto di vista delle entrate: ogni squadra, dalle neopromosse di turno alle big, ha completato la propria rosa aggiungendo gli ultimi rinforzi necessari.

In questo articolo analizzeremo la seconda classificata dello scorso anno, ossia l’Inter, partendo da una domanda che ci si deve porre obbligatoriamente a fine mercato: “ma è stato fatto tutto il necessario?”

Calciomercato in entrata: i nuovi acquisti dell’Inter

Il mercato in entrata dell’Inter inizia ancor prima della finestra estiva di calciomercato: nel mese di aprile i neroazzurri chiudono per il centrocampista Petar Sucic, a 15 milioni, e per l’esterno destro Luis Henrique, a 25. Giugno, invece, è stato il mese di Ange-Yoan Bonny, attaccante fortemente voluto da Cristian Chivu, per il quale vengono spesi altri 25 milioni. Nel periodo seguente a questi acquisti, l’Inter, a causa della telenovela Lookman, non registra più calciatori in entrata fino al 21 agosto, giorno in cui preleva dal Lens il centrocampista Andy Diouf per oltre 20 milioni di euro. L’ultimo giorno di mercato, a sorpresa, vede arrivare dal Manchester City l’esperto difensore Manuel Akanji. Si tratta di un prestito oneroso di circa 2 milioni e un diritto di riscatto di 15, che diventerebbe obbligo a determinate condizioni.

Calciomercato in uscita: le cessioni dell’Inter

Il capitolo cessioni inizia con le uscite di Marko Arnautovic e Joaquin Correa, causa scadenza di contratto. Seguono le uscite di Tajon Buchanan, accasatosi al Villareal per circa 9 milioni, Nicola Zalewski, venduto a sorpresa per 17 milioni all’Atalanta, e Kristjan Asllani, in prestito con diritto a 12 milioni al Torino. L’Inter saluta, inoltre, Sebastiano Esposito, che approda al Cagliari, e Valentin Carboni, prestato al Genoa. Allo “scoccare della mezzanotte” dell’ultimo giorno di mercato, i neroazzurri cedono Benjamin Pavard in prestito oneroso con diritto fissato a 15 milioni al Marsiglia, probabilmente a causa di comportamenti disciplinari che la dirigenza ha poco gradito.

Inter, hai fatto veramente tutto il necessario?

Giungiamo adesso alla parte critica del nostro articolo e giudichiamo a 360 gradi i movimenti estivi della squadra neroazzurra.

L’Inter saluta Simone Inzaghi nei giorni successivi alla deludente finale di Champions League e già da questo momento sembra avere le idee un po’ confuse: l’addio dell’allenatore spiazza completamente la dirigenza neroazzurra che, dopo aver tentato di ingaggiare prima Fabregas e poi Vieira, punta tutto su Cristian Chivu, che fino a quel momento contava solo 13 partite all’attivo in Serie A.

Il mercato è sicuramente coraggioso, in quanto si decide di puntare su giocatori under 23: ma i calciatori presi rappresentano realmente ciò di cui l’Inter aveva bisogno? Se gli acquisti di Sucic, Bonny e Akanji fanno ben sperare, qualche dubbio sorge nei confronti di Luis Henrique, sicuramente poco adatto a fare il quinto di centrocampo date le sue doti esclusivamente offensive, e Diouf, giocatore box to box che però non eccelle né in fase di interdizione e né in qualità palla al piede.

La mancanza di un “driblatore”

L’Inter, in uscita, lascia andare Zalewski che, pur non essendo un giocatore imprescindibile, incarnava il giocatore di dribbling nello stretto capace di dare imprevedibilità, caratteristiche che all’Inter mancano.

In generale, la dirigenza e la proprietà, pur avendo abbassato l’età media con giocatori giovani, non hanno assecondato le richieste di maggiore verticalità e imprevedibilità del nuovo allenatore: manca come il pane un centrocampista fisico in grado di recuperare palloni e un attaccante/trequartista capace di saltare l’uomo.