Il ritiro di Oscar Piastri nel suo peggior weekend della stagione ha assolutamente rimescolato le carte nella classifica generale. Una palla che è stata presa al balzo più da Verstappen, che vince, rispetto a Lando Norris (7°), con l’olandese che potrebbe inaspettatamente rimettere tutto in discussione a 7 gran premi dalla fine, dati i 69 punti di differenza fra lui e l’australiano. Sainz terzo con la Williams.
Le qualifiche più pazze della storia
Il sabato di Baku è stato veramente senza senso. Ben 6 bandiere rosse hanno condito i 118 minuti delle qualifiche più lunghe della stagione. In Q1 Albon rompe il braccetto dell’anteriore sinistra in curva 1 e provoca la prima rossa, poi un lungo di Hulkenberg e una botta di Colapinto all’inizio del secondo settore causano la seconda e la terza interruzione. In Q2 è la volta di Bearman, il quale, in uscita dalla seconda curva tocca le barriere e rompe la sospensione posteriore destra, piantando la macchina qualche metro più avanti. In Q3 poi è l’apoteosi: prima si schianta Leclerc alla curva 17 e poi Piastri alla curva 4. Tra una bandiera rossa e un’altra, ne traggono giovamento quei piloti che non ti aspetteresti: dietro alla pole di Max Verstappen, Sainz è secondo e Lawson è terzo. Ennesimo bluff delle rosse. Dopo delle prove liberi eccellenti, Hamilton viene eliminato in Q2, mentre con l’incidente Leclerc termina il filotto di quattro pole position consecutive tra i muri della città dei venti.
Piastri da horror e Norris con il braccino
Il colpo di scena definitivo si consuma nel primo giro del GP: Piastri parte in anticipo, si ferma, per tentare di rimediare all’errore, e riparte da ultimo. Nel tentativo di ritornare subito su, spiattella la gomma e termina la gara contro il muro della curva numero 7. Norris dal canto suo non riesce a concretizzare del tutto un errore talmente grave del suo compagno. Mentre davanti Verstappen fa il ritmo e Russel passa Antonelli, Lawson e Sainz, Norris non si spinge oltre alla settima posizione. Seppur la prestazione fosse buona, decide quasi volontariamente di non azzardare il sorpasso su Tsunoda. Male anche la domenica le Ferrari, con Hamilton ottavo e Leclerc nono. Usciamo con una riflessione importante da Baku: se non fosse per la macchina, Piastri e Norris veramente meriterebbero il mondiale?
Il Pagellone: super Sainz!
Piastri: 3, veramente inspiegabile la guida del numero 81 nel fine settimana azero. Si schianta in qualifica dopo un evidente forzatura. In gara al primo giro sbaglia la partenza e, impazientito, va subito contro le barriere. Non siamo abituati a vedere Piastri così poco freddo.
Norris: 6, non prende rischi, ma non sfrutta un’ occasione evidente, anche se comunque il gap fra lui e Piastri è di 25 punti.
Verstappen: 10, pole, quando tutti stavano attenti a non prendersi i rischi, e vittoria, la seconda consecutiva, e un mondiale forse riaperto.
Russel: 9, una seconda posizione raggiunta in un weekend in cui aveva dichiarato di avere problemi respiratori. Il pilota più sottovalutato del 2025?
Sainz: 10, sfrutta il caos della qualifica per posizionarsi secondo e in gara è cinico. Solo la bella strategia della Mercedes con Russel batte la guida eccellente del pilota della Williams, che riporta dopo 4 anni il team inglese sul podio.
Antonelli: 8, una quarta posizione per spegnere le voci che lo vedono lontano dal progetto Mercedes, dopo un inizio in sordina.
Lawson: 8, qualifica in terza piazza, resiste quel che può in gara. Quinta posizione grintosa.
Tsunoda: 7, dietro alla VCARB, tuttavia corre il miglior weekend della stagione da quando è approdato in Red Bull.
Leclerc: 4, si schianta nelle quali e corre una gara anonima.
Hamilton: 5, senza infamia né lode.
Albon: 5, il suo compagno è sul podio, lui in fondo.
Mercedes: 9, macchina che lavora benissimo a basse temperature, peccato per loro i GP in queste condizioni sono pochissimi.
Ferrari: 4, un altro weekend in cui l’intento era far bene, e invece ora pure il secondo posto nei costruttori è sfuggito, per mano della Mercedes.
VCARB: 8, entrambe le macchine a punti, in forte crescita.
McLaren: 5, oltre ai piloti qualcosa sembra non funzionare più all’interno della scuderia: pitstop lenti e chiamate sbagliate. Tutto sotto controllo?
Sauber: 5, una macchina che invece sta perdendo gradualmente prestazione.


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