L’Olimpia Milano chiude il primo doppio turno di questa Eurolega con un risultato di 1-1. Una vittoria e una sconfitta, più precisamente in Serbia sul campo di Stella Rossa e Partizan, non la trasferta più facile per iniziare l’avventura europea.
Dalla Stark Arena i ragazzi di Ettore Messina tornano con la consapevolezza di essere un gruppo dal grande potenziale, ricco di talento ed esperienza. Dalla sconfitta col Partizan, però, si sono evidenziate anche note più dolenti, come alcuni brutti blackout e l’infortunio di Shavon Shields.
Alcuni passaggi a vuoto e Shields infortunato
Se si pensa all’Olimpia della scorsa stagione i passi in avanti sono “da giganti”, la squadra gioca da squadra, sa reagire e rispondere colpo su colpo, anche se non sono mancati i passaggi a vuoto.
Nel match contro la Stella Rossa l’unico passaggio a vuoto arriva nel finale di partita, dando per un attimo l’impressione che la Crvena zvezda possa rientra in partita sul 73-78. Due giorni dopo, alla quarta partita in sei giorni, l’Olimpia subisce la fisicità del Partizan e soffre per 25′ minuti, prima di svegliarsi, rientrare in partita e avere anche il tiro della vittoria.
Alcune difficoltà evidenziate sono rimandabili alla mancanza del play titolare, Lorenzo Brown, attualmente fermo per infortunio. Mannion ha sofferto sin da dubito la fisicità degli esterni di Obradović, sia in attacco che in difesa, finendo per non incidere quasi mai nella partita.
La nota più negativa della due giorni serba è però l’infortunio di Shavon Shields, uscito per un problema all’inguine quando stava dominando con 21 punti in 24 minuti. Si attende l’esito degli esami per l’ala danese.
Il talento c’è
A differenza degli altri anni la certezza è che alla squadra il talento non manca. Dagli esterni ai centri l’Olimpia ha giocatori che sanno segnare in qualunque circostanza: P&R, giochi rotti, scarichi o post basso.
Ad impressionare maggiormente è senza dubbio il reparto esterni, in grande spolvero contro la Stella Rossa, un po’ più in difficoltà contro il Partizan. Guduric, Brooks, Bolmaro, Shields, Ellis e Mannion, senza dimenticare l’infortunato Brown.
Ognuno di questi è stato a suo modo determinante nelle due partite, dunque il talento e la capacità di far canestro non mancano a questa squadra. Ora bisognerà conoscersi e rodare sempre meglio gli schemi in attacco e la comunicazione in difesa, in attesa dei rientri di Brown prima e Shields poi.


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