Il 10 ottobre 2025 il corridore del team Lotto ha annunciato il ritiro dopo la partecipazione ai mondiali su pista a Santiago del Cile, in programma dal 22 al 26 ottobre. In quindici anni tra i professionisti, Viviani, originario di Isola della Scala, ha saputo portare in alto la bandiera dell’Italia sia nei grandi giri che nei campionati mondiali ed europei su pista e su strada.

Ripercorriamo insieme le tappe di una carriera intensa e ricca di soddisfazioni: tre partecipazioni olimpiche (con altrettante medaglie), dieci medaglie conquistate ai mondiali su pista e ventidue agli europei su pista, di cui quindici d’oro.

Gli esordi in provincia di Verona

Viviani si avvicinò al ciclismo all’età di otto anni. Tra il 1998 e il 2005 gareggiò sempre con il Gruppo Sportivo Luc Bovolone, passando dai giovanissimi, agli esordienti fino ad arrivare agli allievi. Fin dai primi anni il giovane veronese mise in mostra le proprie qualità, collezionando numerose vittorie sia su strada che su pista.

Nel 2005 arrivò il primo importante riconoscimento con la partecipazione ai giochi olimpici europei giovanili, da cui tornò con due medaglie d’oro. Tra il 2006 e il 2007, da junior nel team FDB-Car Diesel, conquistò quindici vittorie su strada e trentaquattro in pista, comprese affermazioni ai Campionati europei e italiani e due medaglie di bronzo ai mondiali.

Nel 2008, il “profeta” passò agli under-23 con la squadra veneta Marchiol, con la quale nel biennio 2008-2009 Viviani conquistò due campionati europei di categoria e tre campionati italiani assoluti.

Sempre con la Marchiol ottenne successi al Giro delle Tre Province, alla Popolarissima e una vittoria di tappa alla Vuelta di Cuba, raggiungendo il dodicesimo successo nella categoria prima del passaggio ai professionisti.

Il passaggio tra i professionisti

Nell’aprile 2010 ha inizio la lunga e prolifica carriera di Viviani tra i professionisti con la Liquigas, squadra con un bel mix di corridori esperti come Basso e Pellizotti e giovani talenti come Nibali e Sagan. Conquista il suo primo successo da professionista all’esordio vincendo in volata la settima tappa del giro di Turchia. Nello stesso anno l’azzurro vince anche il Memorial Pantani e il Memorial Vandenbroucke (che si corre in parte sul pavé).

Il secondo anno alla Cannondale

Confermato nel 2011 alla Liquigas-Cannondale, Viviani inizia la sua prima stagione completa con l’obiettivo di fare esperienza nelle corse importanti. Vince subito il Gran Premio Costa degli Etruschi e il Tour de Mumbai I in India, regolando in volata Robbie McEwen, e conquista l’argento nello scratch ai Mondiali su pista di Apeldoorn.

La seconda parte dell’anno fu ancora più brillante, con due successi allo USA Pro Cycling Challenge, che gli valgono la convocazione in nazionale, la prima vittoria in carriera nel World Tour al Tour of Beijing, oltre ai titoli europei under-23 su pista.

Nel 2012, tra successi su strada e gare su pista, Viviani ottiene vittorie in Argentina (una vittoria di tappa al Tour de San Luis), Italia (secondo trionfo consecutivo al Costa degli Etruschi) e negli USA. Ai campionati mondiali di Melbourne è costretto al ritiro a causa di una caduta.

Le Olimpiadi di Londra e la Vuelta

Al rientro dall’infortunio, partecipa alle Olimpiadi di Londra chiudendo al sesto posto e completa il suo primo grande giro, la Vuelta, portando a casa due secondi posti. Ottiene quattro vittorie ai campionati italiani di Montichiari e in ottobre partecipa al giro di Pechino vincendo la prima tappa.

Agli europei su pista in Lituania conquista il bronzo nell’inseguimento a squadre, l’oro nella corsa a punti e il bronzo nell’americana in coppia con Angelo Ciccone. Alla fine dell’anno, con la chiusura della Liquigas, Viviani si trasferisce alla neonata Cannondale Pro Cycling.

La consacrazione

Il 2013 lo vede protagonista con successi in Francia (vittoria alla seconda tappa del Giro del Delfinato), Stati Uniti (due tappe al Tour of Elk Grove) e Paesi Bassi, oltre a due titoli europei su pista ad Apeldoorn (corsa a punti e americana).

Nel 2014, Elia Viviani inizia la stagione con l’obiettivo di vincere la medaglia d’oro nella corsa a punti ai Mondiali su pista di Cali, ma le sue prestazioni sono sotto tono sia nello scratch che nella corsa a punti, dove termina solo 14º. Dopo un periodo di riposo, torna alle corse su strada vincendo subito alla Settimana Internazionale di Coppi e Bartali, e poi due tappe al Giro di Turchia, battendo anche Cavendish e Guardini, mostrando una buona condizione in vista del Giro d’Italia. Tuttavia, al Giro è frenato da cadute e febbre, riuscendo a raccogliere solo un podio.

Il Tour de France e il passaggio al team Sky

Nel prosieguo della stagione vince una tappa al Giro di Slovenia e partecipa al Tour de France ma senza risultati rilevanti. Tra agosto e settembre ottiene successi in volata allo USA Pro Challenge e alla Coppa Bernocchi. In parallelo brilla anche su pista, vincendo vari omnium in Europa e conquistando i titoli italiano ed europeo nella specialità.

Dopo il passaggio al Team Sky nel 2015, ottiene successi al Giro d’Italia, Tour of Britain e Abu Dhabi Tour. Nel 2016 arriva il momento più alto della carriera: l’oro olimpico nell’omnium a Rio de Janeiro, che riporta l’Italia sul gradino più alto del podio dopo 16 anni.

Il 2017 è caratterizzato da secondi posti e mancate convocazioni ai grandi giri: al centesimo Giro d’Italia la Sky gli preferisce Thomas e Landa, uomini di classifica, spingendolo al trasferimento alla Quick-Step Floors nel 2018. Prima del trasferimento, ottiene una medaglia d’argento in volata ai Campionati europei su strada di Herning e vince la Cyclassics ad Amburgo e la Bretagne Classic.

Il 2018, il miglior anno di Viviani

Nel 2018 Viviani vive la sua stagione migliore: trionfa al Dubai Tour, regalandosi anche la prima posizione nella classifica a punti. Il “profeta” vince la classifica a punti all’Abu Dhabi Tour ed è protagonista al Giro d’Italia, in cui conquista quattro tappe e la maglia ciclamino.

A questi successi si aggiunge il titolo italiano su strada e la EuroEyes Cyclassics; con diciotto successi complessivi chiuse l’anno al sesto posto del ranking UCI World Tour, come corridore più vincente del 2018.

Il 2019 e il passaggio alla Deceuninck

Dopo l’eccellente stagione 2018, il velocista veronese nel 2019 passa alla Deceuninck Quick Step, confermando fin da subito la sua buona condizione. Il primo successo arriva il 15 gennaio, quando si impone nella tappa inaugurale del Tour Down Under. Pochi giorni dopo, conquista un’altra vittoria di prestigio nella Cadel Evans Great Ocean Road Race, regolando in volata Caleb Ewan e Daryl Impey.

Il mese successivo, Viviani partecipa all’UAE Tour, dove nella quinta tappa batte in volata Fernando Gaviria e Marcel Kittel. La stagione prosegue con un altro importante trionfo: alla Tirreno-Adriatico, vince la terza tappa, la più lunga della corsa, con un brillante sprint finale davanti a Peter Sagan e Gaviria.

Dopo qualche difficoltà al Giro d’Italia — tra cui una vittoria revocata e diversi piazzamenti senza successi, arriva la decisione di ritirarsi non riuscendo a trovare la vittoria di tappa. Viviani ritrova il feeling con la vittoria al Tour de Suisse, dove conquista due tappe consecutive, battendo avversari del calibro di Michael Matthews e Peter Sagan. Questi risultati lo rilanciano in vista del Tour de France, al quale partecipa con l’obiettivo di conquistare almeno una tappa.

L’obiettivo viene centrato nella quarta tappa con arrivo a Nancy, dove, grazie all’ottimo lavoro della squadra, Viviani vince in volata davanti ad Alexander Kristoff e Caleb Ewan. Con questo successo entra nel ristretto gruppo di ciclisti capaci di vincere almeno una tappa in tutti e tre i Grandi Giri (Giro, Tour, Vuelta), un traguardo che pochi possono vantare.

Il titolo continentale agli Europei in Olanda

Non ancora sazio, il 4 agosto si aggiudica la RideLondon – Surrey Classic, imponendosi su Sam Bennett in uno sprint serrato. La settimana successiva, con la maglia azzurra sulle spalle, si presenta come capitano della nazionale ai Campionati Europei su strada di Alkmaar, in Olanda. Dopo una corsa serrata, riesce a staccarsi con Pascal Ackermann e Yves Lampaert e, grazie a uno sprint perfetto, conquista il titolo continentale, succedendo a Matteo Trentin come campione europeo.

La stagione 2019 di Elia Viviani è ricca di successi e conferme: vince in tutte le condizioni, si impone nelle corse World Tour, trionfa in un Grande Giro e conclude con il prestigioso titolo europeo, dimostrando di essere uno dei velocisti più completi e vincenti del panorama internazionale.

Gli ultimi anni, tra Cofidis, Ineos e Lotto

Nel biennio 2020-2021 Viviani corre per la Cofidis, conquistando sette vittorie nel 2021, tra cui ricordiamo le due tappe vinte all’Adriatica Ionica Race e le due al Tour de Poitou-Charentes.

Tra il 2022 e il 2023 con la Ineos Grenadiers conquista quattro vittorie di tappa: una al giro di Provenza 2022, una al Giro di Croazia 2022, una al Giro di Croazia 2023 e una al Tour of Guangxi.

Nel 2024 Viviani partecipa alle Olimpiadi di Parigi, conquistando l’argento nell’americana in coppia con Simone Consonni. Nel 2025, ultimo suo anno di attività, Viviani corre per il team Lotto, con una vittoria di tappa conquistata al Giro di Turchia.

L’ultimo impegno su strada con il giro del Veneto

Viviani, in un’intervista ha annunciato che la sua ultima apparizione su strada sarà al Tour del Veneto: “quest’anno, l’arrivo del Tour del Veneto sarà a Verona. Mi è sembrato il giorno perfetto per salutare le competizioni su strada. Sarà una gara davanti ai miei tifosi e familiari e sarà una giornata emozionante. Non dovrò pensare solo alla mera prestazione, potrò godermi ogni cosa al meglio“.

L’eredità di un campione

Con il ritiro di Elia Viviani si chiude una delle pagine più luminose del ciclismo italiano contemporaneo. In quindici anni di carriera professionistica tra pista e strada, il campione di Isola della Scala si è distinto per talento, determinazione e professionalità. Dall’oro olimpico di Rio alle tante vittorie nei Grandi Giri, Viviani ha rappresentato con orgoglio e dedizione i colori dell’Italia, portando il suo nome tra quelli dei grandi velocisti della storia.

Il suo addio, nella sua Verona e davanti al pubblico di casa, non è soltanto la fine di una carriera, ma il coronamento di un percorso costruito con sacrificio e amore per questo sport. Elia Viviani lascia il ciclismo con la stessa umiltà e passione con cui vi era entrato: da corridore vero e da esempio per le generazioni future.

Una replica a “Elia Viviani, l’ultimo sprint di un campione: dal sogno di Rio all’addio a Verona”

  1. Avatar Ciclismo, il pagellone della stagione 2025: big, sorprese e italiani – SportSide

    […] Viviani 10: il voto non è alla sua stagione ma alla sua carriera, di cui abbiamo già raccontato i momenti salienti in un approfondimento. […]

    "Mi piace"

Lascia un commento

EVENTi DI dicembre

  • 5-7 F1 GP Abu Dhabi
  • 7 Napoli vs Juventus
  • 9 Inter vs Liverpool UCL
  • 11 Olimpia vs Panathinaikos
  • 14 Olimpia vs Virtus Bologna
  • 17-21 Next Gen ATP Finals
  • 18-22 Supercoppa Italiana
  • 21 Inizio Coppa Africa
  • 25 NBA Christmas Day