In collaborazione con Gianluca Banfi
A pochi giorni dall’inizio della nuova stagione NBA, che nella west conference promette grandi sorprese e difficili previsioni, parliamo di una delle squadre su cui è impossibile capire cosa ne sarà di questa annata.
Ad ovest, dove far parte delle otto che si giocano i playoff è da anni difficile per tutti, troviamo anche i Memphis Grizzlies. Nonostante le difficoltà della passata stagione hanno comunque partecipato alla Post-season uscendo e in modo roboante contro, da li a poco, i futuri campioni NBA, gli Oklahoma City Thunder di Shai Gilgeous-Alexander.
Le difficoltà della stagione 2024/2025:
Lo scorso anno Memphis ha chiuso la stagione regolare con un record di 48-34, piazzandosi all’ottavo posto valido per il Play-in Tournament. Un risultato niente male se si pensa che con lo stesso numero di vittorie ad Est i Milwaukee Bucks sono arrivati quinti con buon distacco sulla squadre alle spalle.
Infatti, i problemi della squadra del Tennessee sono arrivati spesso fuori dal rettangolo di gioco, a partire dal loro leader, Ja Morant.

La guardia elettrizzante che ha incantato l’NBA a suon di poster, l’anno scorso ha giocato 50 partite, saltandone una trentina e non tutte per problemi di infortuni, ma per questioni extra-sportive ben note.
Parlando di infortuni bisogna citare il sempre sfortunato Jaren Jackson Jr, il quale però settanta partite le ha giocate, Brandon Clarke da sempre alle prese con problemi fisici e GG Jackson che ha saltato più di metà stagione.
Come dimenticare poi la lite a bordo campo che ha coinvolto uno dei leader Desmond Bane (scambiato in questa off season) e lo spagnolo Santi Aldama, invece rifirmato questa estate.
Per concludere, a nove partite dalla fine della regular season il capo allenatore Taylor Jenkins viene licenziato e al suo posto subentra il debuttante Tuomas Lisalo.
2025/2026, tentar non nuoce
Ai nastri di partenza Memphis è priva della sua seconda scelta offensiva nelle ultime stagioni, ovvero Desmond Bane, che cercherà fortuna ad Orlando.
Perciò il quintetto titolare non è ben chiaro, soprattutto all’inizio quando mancherà Jackson Jr e si valuteranno le condizioni di Morant per le prime partite.
In compenso i Grizzlies hanno trovato l’ottimo sesto uomo Ty Jerome e l’esperto Caldwell-Pope, oltre a nuovi innesti per la rotazione come l’interessante rookie Cedric Coward, ma questo basterà per fare il salto di qualità?
Sguardo al futuro:
Una squadra che negli ultimi anni ha ottenuto ottimi risultati in regular season, tra cui due secondi posti nelle stagioni 21-22 e 22-23, non arrivando nelle prime otto solo nell’anno in cui Morant fece 9 partite totali. Serie di playoff molto agguerrite e con un core giovane sulla carta in continua crescita, i Grizzlies dovrebbero avere le carte in regola per ben sperare nel futuro, ma è così che sta andando a Memphis?
Purtroppo, l’ottima e divertente squadra che sembrava dover diventare Memphis, in questi anni sta pian piano cedendo e sarà compito di Lisalo e il suo staff riportare questi ragazzi all’apice del loro talento.
Guardando la tabella salariale, alla quale i GM fanno sempre più attenzione, Memphis è la terza squadra meno spendacciona della lega. Questo permette, sulla carta, di aggiungere ancora pezzi al puzzle ed essere più competitiva.
D’altro canto però già da questo anno i contratti di Morant e Jaren Jackson JR impattano e non poco, i quali rispettivamente guadagnano 39 e 35 milioni l’anno a salire fino ad arrivare nel 2027-28 dove saranno 44 e 50 milioni, con il secondo che avrà poi altri due anni al massimo salariale firmato quest’anno.
Avendo parlato di queste cifre, Memphis potrà essere competitiva con loro due come perni di una squadra da titolo assieme alla crescita dei propri giovani o è meglio cercare qualcos’altro sul mercato che dia più affidabilità ma magari meno talento?


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